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lunedì 30 ottobre 2017

Storia di una capinera – Giovanni Verga


[…] ma il mio caro babbo non ha cuore di sgridarmi; egli non sa far altro che accarezzarmi e dire: “Povera piccina! Lasciatele godere questi giorni di libertà!”.


STORIA DI UNA CAPINERA – GIOVANNI VERGA – TASCABILI ECONOMICI NEWTON – 1993


venerdì 27 ottobre 2017

La fortuna dei Rougon – Emile Zola


“Qui abbiamo sofferto, qui dobbiamo trionfare.”
 
La fortuna dei Rougon – Emile Zola – Garzanti – 1992 – traduttore Sebastiano Timpanaro

lunedì 23 ottobre 2017

Storia di una capinera – Giovanni Verga


Parlo con me stessa, mi rispondo, faccio l’esame di coscienza; non quell’esame timido, pauroso, pieno di pentimenti e di rimorsi, quale lo facevamo al convento; ma un esame di contentezze, di felicità, benedicendo il Signore che me le concede […]

STORIA DI UNA CAPINERA – GIOVANNI VERGA – TASCABILI ECONOMICI NEWTON – 1993

mercoledì 18 ottobre 2017

Storia di una capinera – Giovanni Verga


Mi pare che cotesta famigliuola, riunita in due passi di terreno, debba amarsi dippiù ed essere maggiormente felice; mi pare che tutte quelle affezioni, circoscritte fra quelle strette pareti, debbano essere più intime, più complete […]

STORIA DI UNA CAPINERA – GIOVANNI VERGA – TASCABILI ECONOMICI NEWTON – 1993

martedì 17 ottobre 2017

La fortuna dei Rougon – Emile Zola

Nulla è tanto dannoso a un intelletto quanto un’istruzione di questo genere, acquistata frammentariamente, non costruita su alcuna base solida. Per lo più, codeste briciole di scienza danno un’idea assolutamente falsa delle grandi verità, e fanno sì che I poveri di spiriti divengano insopportabili per la loro stupida saccenteria. […] Fu un ingenuo, un sublime ingenuo, rimasto sulla soglia del tempio, in ginocchio davanti a dei ceri che, veduti da lontano, prendeva per stelle.
 
La fortuna dei Rougon – Emile Zola – Garzanti – 1992 – traduttore Sebastiano Timpanaro

lunedì 16 ottobre 2017

Il giorno della civetta – Leonardo Sciascia


«Il popolo» sogghignò il vecchio «il popolo... Il popolo cornuto era e cornuto resta: la differenza è che il fascismo appendeva una bandiera sola alle corna del popolo e la democrazia lascia che ognuno se l'appenda da sé, del colore che gli piace, alle proprie corna... Siamo al discorso di prima: non ci sono soltanto certi uomini a nascere cornuti, ci sono anche popoli interi; cornuti dall'antichità, una generazione appresso all'altra...».

«Io non mi sento cornuto» disse il giovane.

«E nemmeno io. Ma noi, caro mio, camminiamo sulle corna degli altri: come se ballassimo...»


Il giorno della civetta – Leonardo Sciascia – Adelphi Ebook - 2011

venerdì 13 ottobre 2017

Storia di una capinera – Giovanni Verga


Io occupo un amore di cameretta, capace appena del mio letto, […]. Giuditta, mia sorella, dorme in una bella camera grande […] ella ha bisogno di molto spazio per tutte le sue vesti e i suoi cappellini, mentre io, allorché ho piegato la mia tonaca su di una seggiola ai piedi del letto, ho fatto tutto.

STORIA DI UNA CAPINERA – GIOVANNI VERGA – TASCABILI ECONOMICI NEWTON – 1993

mercoledì 4 ottobre 2017

Il giorno della civetta – Leonardo Sciascia


[…] (cosca, gli avevano spiegato, è la fitta corona di foglie del carciofo) […]

Il giorno della civetta – Leonardo Sciascia – Adelphi Ebook - 2011