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sabato 16 settembre 2023

Il gatto del Dalai Lama e l’arte di fare le fusa – David Michie


"La formula è: F è uguale a P + C + V [...] La felicità è uguale a quello che si chiama punto biologico prestabilito di felicità, o P, più le condizioni della vita, C, più V le variabili volontarie. In base a questa teoria ogni individuo ha un punto prestabilito o livello medio di felicità. Alcuni sono per natura ottimisti e allegri e si collocano a un'estremità della curva a campana. Altri hanno un'indole cupa e ricadono nell'altra estremità. La grande maggioranza di noi sta da qualche parte nel mezzo. Questo punto prestabilito è il nostro standard personale, il livello base del benessere soggettivo a cui tendiamo a tornare dopo i trionfi e le tragedie, gli alti e i bassi della nostra vita. Vincere alla lotteria può renderti più felice per un po', ma le ricerche dimostrano che alla fine probabilmente tornerai al tuo punto prestabilito. [...] Passando alle condizioni, C [...] ci sono alcuni fattori che non possiamo controllare: il sesso, l'età, la razza, l'orientamento sessuale, per esempio. A seconda di dove nasciamo nel mondo, questi fattori possono avere o meno un'influenza enorme sul nostro livello probabile di felicità. Per quanto riguarda V, le variabili volontarie, queste comprendono le attività che scegliamo di svolgere, come l'esercizio fisico, la meditazione, imparare a suonare il piano, fare propria una causa. Richiedono un'attenzione continua, il che significa che non ci abituiamo ad esse così come facciamo con un'auto nuova […] Prendendo la formula della felicità nel suo complesso, noterete che se determinati elementi non possono essere cambiati, altri sono modificabili. L'obiettivo fondamentale dovrebbe essere concentrarsi sulle cose che si possono cambiare e che avranno un effetto positivo sulla nostra sensazione di benessere ".

Il gatto del Dalai Lama e l’arte di fare le fusa – David Michie –traduzione di ADRIA TISSONI - giunti – 2019



giovedì 14 settembre 2023

La casa degli spiriti – Isabel Allende

 


Suo zio l’aiutava a pensare a tutto questo senza piangere, a rilassarsi e a non opporre resistenza al dolore, affinché l’attraversasse senza rimanere in lei.

LA CASA DEGLI SPIRITI – ISABEL ALLENDE -  FELTRINELLI – 1996 – TRADUZIONE DI ANGELO MORINO E SONIA PILOTO DI CASTRI


domenica 10 settembre 2023

La solitudine dei numeri primi – Paolo Giordano

 

[…] tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. […] Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via di diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l’uno all’altro.

LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI – PAOLO GIORDANO – MONDADORI – 2008